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10/03/2013
Lo scorso 14 febbraio la Commissione Europea ha stabilito che le aziende e le istituzioni finanziarie dovranno essere conformi alla Sepa entro il 1° febbraio 2014. Al contrario di quasi tutte le banche che si sono già allineate alla Sepa, la maggior parte delle aziende non ha neppure iniziato il processo di migrazione. Sebbene siano consapevoli che ben presto verrà richiesto loro di generare ed elaborare i pagamenti elettronici tramite l’utilizzo di un nuovo formato Sepa basato su Xml, le aziende esitano ancora a prendere provvedimenti, consapevoli del fatto che l’aggiornamento delle applicazioni avrà un impatto significativo e immediato sulla loro capacità attuale di elaborazione dei pagamenti. In particolare, le grandi aziende si trovano in una situazione complicata dall’odierna interazione con diverse banche e dal mantenimento di molteplici applicazioni complesse relative al processo di pagamento: dovranno rendere compatibili quelle applicazioni con la Sepa, tollerare lunghi test con ogni singola banca e adattare i vari livelli di compatibilità delle banche con lo standard Sepa. Come limitare l’impatto della migrazione Un modo per le aziende di limitare l’impatto della migrazione alla Sepa e rispettare con facilità il termine di scadenza è quello di centralizzare i flussi di pagamento in un’unica piattaforma e abbandonare l’approccio isolato del pagamento. Gli strumenti per la gestione delle risorse interne e i sistemi informativi potranno quindi inviare e ricevere pagamenti da quell’unica piattaforma, tramite comunicazioni sicure via Internet o attraverso protocolli SFTP, EBICS, AS2 oppure reti private come Swift. Tale strategia potrà limitare l’impatto sulle applicazioni aziendali esistenti, ridurre il processo di migrazione e trasformare i pagamenti nazionali in un formato conforme allo standard Sepa, sollevando le aziende dall’onere dell’aggiornamento di tutte le applicazioni. Nel corso del tempo, le aziende che adotteranno un approccio centralizzato per l’esecuzione dei flussi di pagamento godranno al contempo di maggiore visibilità, saranno in grado di modificare, adattare e controllare l’intera attività di pagamento, ridurranno il numero di banche con cui trattare e saranno pronte ad adattarsi alle inevitabili versioni successive del formato Sepa, un processo che sarebbe particolarmente difficile effettuare in un ambiente isolato e che generalmente richiede l’aggiornamento di molte applicazioni di back office eterogenee. Insieme alla possibilità di effettuare facilmente il pagamento a qualsiasi banca nell’area Sepa, le aziende possono perfino implementare nuove strategie di riduzione dei costi, come l’esecuzione di pagamenti in un’unica banca in un unico paese piuttosto che in diverse banche in più paesi. Mancano meno di 350 giorni lavorativi al 1° febbraio 2014. Le aziende soggette alla conformità dello standard Sepa non possono permettersi di indugiare oltre. Ovviamente, nessuno vuole correre il rischio di dover pagare le significative penali previste in caso di mancata conformità. Per di più, oltre a voler evitare la penale, le aziende non possono permettersi di essere private dei vantaggi reali derivanti da uno standard che faciliterà l’esecuzione dei pagamenti tra le aziende nell’Unione europea invece di complicarli.
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